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Un'avventura senza confini, se non quelli non esattamente angusti del paese più popolato e contraddittorio del mondo, riassunta in un calembour in cui è concentrato tutto: il mezzo (la bicicletta), una preposizione semplice di luogo (in) e il punto di partenza di arrivo di una cavalcata tra l'eroico e l'esilarante. Nasce così "Bicincina", diario di tre settimane pedalando da Pechino a Shanghai. Zuccari ci prende per mano, ci invita a salire su un'ideale bicicletta e ci fa volare magicamente in un mondo imprevedibile, dove succede di tutto: si sorride, si ride, si scoprono luoghi e personaggi a tutto tondo, si riflette e si impara a vivere. Perché, come suggerisce Einstein nella citazione d'apertura: "La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti".